MULTIFREQUENZA E MONOFREQUENZA
- Andrea Pescio
- 5 mag 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Allenarsi in multifrequenza significa molto semplicemente allenare gli stessi muscoli più volte durante la settimana ripetendo un’alzata o una sua variante. Nell’allenamento in monofrequenza invece accade esattamente il contrario. Voglio precisare comunque che anche in monofrequenza i muscoli non verranno mai completamente isolati come invece si potrebbe pensare.
Fra multi e mono qual’è la scelta migliore? Non è tanto importante la scelta fra i due, quello che influisce in modo significativo è il volume e l’intensità di cui i singoli distretti muscolari hanno bisogno, non esiste quindi una risposta universale di cosa sia meglio, dipende dalla nostra anzianità di allenamento, dalla nostra esperienza, per questo ogni scheda come ogni alimentazione è personale e si costruisce sulle caratteristiche della persona. Quindi ora cerchiamo di capire quando conviene allenarsi in multi e quando in mono. La multifrequenza è ottima per principianti e per esperti, la monofrequenza per gli intermedi.
I principianti non riescono ancora ad attivare in modo adeguato la muscolatura e la conoscenza della tecnica è insufficiente, per questo ripetere lo stesso gesto più volte a settimana è sicuramente vantaggioso, sia per l’apprendimento motorio, sia per l’intensità e il volume che si riesce a generare, un principiante infatti non potrà mai attivare i muscoli in modo ottimale soltanto allenandoli una volta a settimana.
Gli intermedi invece non hanno ancora la giusta esperienza per poter sfruttare a pieno i vantaggi di una multifrequenza, che ovviamente non dovrà comunque mancare nella programmazione, è bene però a questo punto dare particolare importanza alla monofrequenza per imparare cosa sia il cedimento muscolare, la fatica.
Un esperto invece ha raggiunto un’esperienza di allenamento tale da poter sfruttare al massimo una multifrequenza ed è a quest’ultima che si dedicheranno più mesi all’anno. Un soggetto che si allena da anni avrà bisogno di volumi alti per stimolare il muscolo, utile quindi distribuire il lavoro su più sedute ma senza “distruggersi”, bisogna comprendere che bisogna ragionare sulle esigenze dei singoli muscoli. A un certo punto l’approccio migliore sarà quello di dedicare un lavoro in multifrequenza specialmente per i distretti muscolari più carenti, quindi non si parlerà più di mono e multi in maniera generale ma riferendosi in modo specifico al singolo muscolo. Prendiamo come esempio un gruppo carente come potrebbero essere le gambe, sarà vantaggioso allenarle più volte a settimana variando anche gli stimoli, tenendo nel frattempo un allenamento in monofrequenza per i muscoli più sviluppati. Allenarsi sempre e solo in mono o in multi può portare a uno stallo o comunque a non acquisire quella qualità che solo una periodizzazione adeguata ci potrà dare, dopo un periodo in multi dedicare un periodo alla mono darà uno stimolo positivo ai nostri muscoli, non permettendogli di abituarsi al solito tipo di lavoro.
Spesso le persone sono in cerca della scheda perfetta ma purtroppo non esiste, la scheda infatti altro non è che un piccolo pezzo del grande puzzle della pianificazione dell’allenamento. Quindi riassumendo, monofrequenza e multifrequenza possono entrambe farci migliorare, come sempre dipende da molti fattori, quello che dobbiamo fare è sicuramente periodizzare l’allenamento durante l’anno, monitorare come reagisce il nostro corpo nel tempo per capire se la strada che abbiamo intrapreso sia quella giusta per noi.
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