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LE PRIORITA’ NELL’ALLENAMENTO MUSCOLARE

Mettiamo subito in chiaro una cosa, nella maggior parte dei casi la causa per cui molte persone non riescono a ottenere risultati in palestra è perché l’allenamento non segue un filo logico. Un istruttore ovviamente non può stare dietro a tutti, quindi le strutture assegnano schede pre stampate o ancora peggio le persone se le scaricano da internet senza sapere cosa stanno facendo, solo al pensiero rabbrividisco.

I parametri da valutare sono davvero moltissimi, iniziamo da quello principale ovvero l’obiettivo. Dobbiamo aver chiaro dove vogliamo arrivare ed essere coscienti del nostro punto di partenza e di chi siamo, ossia la nostra condizione iniziale, un personal trainer che si rispetti tiene conto di innumerevoli fattori, età, sesso, salute, composizione corporea, il tipo di mestiere svolto, oltre che ha valutare la postura e la struttura di ogni individuo, in poche parole non sono le persone a doversi adattare a un allenamento ma l’allenamento a essere costruito su misura sulla persona.

Chiunque di noi che sia seguito da qualcuno oppure autodidatta deve assolutamente mettere al primo posto la salute, esercizi svolti in maniera errata possono portare nel breve o anche nel lungo periodo a problemi più o meno gravi.

Quali dovrebbero quindi essere le priorità di chi inizia ad allenarsi?

– Controllo e propriocezione dei movimenti scapolari, del core e della catena posteriore

– Il corretto apprendimento della tecnica di esecuzione degli esercizi multiarticolari in primis e monoarticolari in seguito, che avverrà per gradi, valutando eventuali carenze o punti deboli da migliorare, personalizzandone l’esecuzione. Non siamo tutti uguali, ad esempio il femore ha una lunghezza variabile in ognuno di noi, cambiandone l’assetto nello squat, la classica frase “se non vai sotto al parallelo non può considerarsi squat” è una cazzata pazzesca, se un individuo ha una struttura con cui gli conviene fermarsi al parallelo si fermerà al parallelo, lo stesso discorso vale per tutti gli altri multiarticolari. Esistono tantissime varianti per quanto riguarda esercizi ed esecuzioni, per questo in palestra se si hanno degli obiettivi di tipo estetico e non puntiamo a partecipare a gare di powerlifting i classici fondamentali non sono per nulla fondamentali come si crede. Quindi squat, panca e stacco SI se dopo una attenta analisi sarà possibile eseguirli in sicurezza e valutarne l’effettiva utilità in base ai nostri obiettivi.

– Imparare a stimolare adeguatamente il muscolo. Lo scopo di chi si allena per svilupparne la crescita non è quello di alzare più peso possibile facendo meno fatica possibile, l’obiettivo finale non è infatti spostare il carico ad ogni costo ma attivare adeguatamente il muscolo che stiamo lavorando, non andiamo di certo in palestra per allenare l’ego, quindi non bisogna “barare” ma eseguire un movimento pulito senza rimbalzi ne movimenti non completi, strano ma vero ma chi ha più esperienza tenderà a fare più fatica di un principiante, questo dovuto proprio al fatto che un intermedio o avanzato lavora meglio.

– Lo sviluppo della forza specialmente nei primi anni di allenamento è importantissima, un atleta natural infatti dovrà sempre lavorare sulla forza ma lo sviluppo di quest’ultima spesso è fraintesa e si commette il brutto errore di allenarsi come powerlifter. Se il vostro scopo è quello di migliorare esteticamente non dovete seguire programmi assurdi incentrati solamente sull’aumento del peso sul bilanciere, non dovete gareggiare! Un programma di sviluppo muscolare avrà comunque come conseguenza un aumento della forza anche senza eseguire sempre bassissime ripetizioni pensando che solo in quel modo si riesca a diventare più forti, il segreto come sempre è variare, un piccolo periodo di forza dove andremo ad allenarci con multiarticolari con una intensità alta, volume e ripetizioni basse lo potremo inserire fra una fase ipertrofica e l’altra per variare il tipo di stimolo così da evitare fasi di stallo.

Quando si riuscirà a gestire buone percentuali di intensità con carichi adeguati si potrà davvero pensare a lavorare per stimolare come si deve l’ipertrofia muscolare.

Questi tre punti sono raggiungibili non in un mese e nemmeno in sei mesi, ma anni, per raggiungere un buon livello ci vuole tempo, il segreto? tanta pazienza e impegno, il tutto e subito in palestra non esiste.

Raggiunto un buon livello, definiamolo pure intermedio, le priorità saranno altre, si potranno usare varie tecniche di intensificazione per variare lo stimolo nel miglior modo possibile, cercando di migliorare i propri punti deboli, è sicuramente bene cercare fin da subito di correggere eventuali carenze, se il nostro punto debole sono le gambe e quello forte il petto sarà controproducente continuare a stimolarli in modo identico, così ci sarà sempre un grosso divario, il muscolo debole rimarrà indietro e quello forte sarà sempre superiore, bisognerà infatti inserire dei periodi di specializzazione in cui le gambe raggiungeranno volumi superiori al petto, la parte debole sarà la priorità a discapito di quella forte così da raggiungere una giusta proporzione, per esperienza personale posso dire che cercare di migliorare più muscoli insieme non è la scelta migliore se vi è un divario, bisogna dare delle priorità.

La gestione del volume, dell’intensità e delle fasi di recupero diventa fondamentale.

Spesso nelle palestre si possono notare tizi che si allenano malissimo con una tecnica orribile eppure hanno un fisico molto bello, il motivo è semplice, genetica favorevole (oppure qualche aiutino), ma se anche un individuo stesse bene fisicamente pur allenandosi male forse se migliorasse la tecnica e l’attivazione muscolare potrebbe raggiungere un livello ancora migliore, oltretutto punto fondamentale fra una decina di anni potrà avere ancora le articolazioni intatte, quindi comunque sia cercate sempre la qualità delle esecuzioni, il vostro fisico ringrazierà.

La strada che inizieremo a percorrere e che porteremo avanti negli anni dipenderà esclusivamente da chi siamo, cosa vogliamo diventare e dalle nostre esigenze personali,dalle nostre possibilità e dai nostri limiti, frasi del tipo “io voglio diventare come lui” spesso riferite ad atleti professionisti sono da evitare, il consiglio migliore che posso darvi è cercate di diventare la versione migliore di voi stessi.

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Andrea Pescio Personal Trainer Savona P.IVA 01841850090

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